Autore: Fabio Carlini

Home/Articoli pubblicati da Fabio Carlini

Reporter Gourmet tra i top influencer del food!

Complimenti a Pietro Pitzalis per l’esaltante seconda piazza conquistata dal suo reportergourmet.com nella classifica, stilata da SocialIndex, che mette in fila i top influencer del settore alimentare. A precederlo sul podio solo agrodolce.it, mentre si piazza sul gradino più basso gamberorosso.it.

A questo indiscutibile merito Pitzalis ne aggiunge un altro non di poco conto: aver scelto DaoSquare come piattaforma per il suo visitatissimo, ed evidentemente anche molto influente, sito web. Complimenti doppi dunque!

Leggi tutto

Fashion, street food, vacanze di capodanno: tutti scelgono DaoSquare


Cosa hanno in comune una cosa di moda, una pasticceria con un’attività di vendita on the road di prodotti tipici sardi e un tour operator specializzato in vacanze di capodanno? Niente fino a ieri. Ma da oggi almeno una cosa in comune ce l’hanno: tutte e tre sono su piattaforma DaoSquare! E noi siamo felicissimi che ci abbiano scelti.

Conosciamoli un po’…

Volpi Confezioni è una casa di moda di San Romano (in provincia di Pisa) nata nel 1950 da un’intuizione di Rino e Castruccio Volpi. Partite dalla campagna toscana, le creazioni Volpi (pellicceria, capi in pelle e in tessuti tecnici, piumini) hanno ormai varcato i confini nazionali raggiungendo le migliori boutique europee e i punti più importanti e strategici del Medio Oriente, fino ad approdare al mercato russo.

Sa Panada, invece, è lo street food sardo che viaggia sull’Ape Csa panadaar. L’idea è del Pastificio Sa Panada, con sede a Oschiri (SS) e iscritta al circuito Sardex, che ha pensato a un modo ‘fresco’ e originale per valorizzare e far conoscere i prodotti tipici della tradizione gastronomica isolana realizzati in azienda. Oltre alle panadas, da cui il progetto prende il nome, la pasticceria produce anche seadas e formaggelle.

 

Ultimo, ma solo capodannonel senso di ultimo dell’anno è capodanno.com, il tour operator specializzato nelle vacanze di capodanno appunto, che offre soggiorni, anche last minute, d’ogni tipo: nelle più belle città d’Italia ed Europa; a contatto con la natura, con una ricca offerta di agriturismi e fattorie, ville e castelli; dedicati al benessere, alle terme o nelle spa sparse nel Paese; sulla neve, in alberghi e baite alpine.

 

Leggi tutto

I contenuti interattivi guidano il futuro del web

Arrivano indicazioni interessanti da un nuovo studio del Content Marketing Institute (CMI) focalizzato sulla diffusione dei contenuti interattivi e sui risultati che i content marketers stanno ottenendo attraverso il loro uso. La ricerca, intitolata ‘Deliver Peak Experiences from Interactive Content’si basa su un campione casuale ottenuto selezionando gli intervistati da un elenco di 20.000 responsabili di strategie aziendali di content marketing.

Il primo dato rilevante è che la maggioranza di coloro che producono e offrono contenuti (53%) sta già facendo largo ricorso all’interattività e che la percentuale è nettamente superiore (65%) a livello aziendale. Altro dato significativo è che il 75% degli intervistati ha intenzione di aumentare l’uso di contenuti interattivi entro il 2016.

Ecco alcuni degli altri risultati interessanti della rilevazione:

  • l’81% degli interpellati dichiara che i contenuti interattivi sono più efficaci nella fase delicata di ‘cattura dell’attenzione';
  • il 79% ritiene che i contenuti interattivi rafforzino i messaggi dei brand quando combinati con strumenti di marketing tradizionali;
  • il 79% afferma che i contenuti interattivi hanno anche un valore legato alla loro riutilizzabilità, con visitatori abituali ed esposizioni multiple.

“L’engagement del pubblico è spesso uno degli obiettivi primari del content marketing. È incoraggiante, quindi, che circa due terzi dei nostri intervistati convengano che il coinvolgimento del pubblico è aumentato dal quando l’azienda ha iniziato ad usare icontenuti interattivi”, sottolineano i due autori della ricerca, Tim Walters, Senior Contributing Strategic Analyst CMI, e Robert Rose PH.D. e CMI Chief Strategy Officer. I due aggiungono che, tuttavia, secondo il sondaggio, lo scopo principale della distribuzione di contenuti interattivi resta, con un ampio margine, quello di ‘educare’ il pubblico di riferimento (75% delle risposte), seguito da tre obiettivi strettamente correlati: engagement (59%), lead generation (58%), e brand awareness (57%).

La ricerca di CMI dimostra che i marketers stanno ottenendo ottimi risultati di business attraverso i contenuti interattivi. Questo successo, secondo Walters e Rose, è da ricercarsi nelle radici stesse della rete: “Il web è stato appositamente costruito per permettere la comunicazione, lo scambio e l’interazione. Eppure, per anni, è rimasto una piattaforma di pubblicazione unidirezionale statica. I contenuti interattivi mettono l’inter-net al centro del web per la prima volta: è la vera identità del web che finalmente viene alla ribalta”.

I ricercatori sostengono anche che l’espansione dei siti-dialogo, cioè caratterizzati da una comunicazione a due vie, non più unidirezionale, sarà in grado di dare una visione più profonda di ciò che i consumatori cercano e desiderano. E’ la stessa differenza che passa tra il limitarsi a guardare i clienti che si aggirano in un negozio e l’avere con loro una conversazione per capirne le esigenze.

“Nella cosidetta ‘età del cliente‘, e con la crescente potenza economica dei giovani, cioè dei nativi digitali, le aspettative e le richieste dei potenziali consumatori sono aumentate e trasformeranno presto i contenuti interattivi in un imperativo per i brand. Molto semplicemente – chiosano i due – non è in discussione se le aziende devono utilizzarli o meno ma soltanto quando ci arriveranno”.

I punti chiave della ricerca sono riassunto in una una infografica interattiva dedicata.

Leggi tutto

Shopping via smartphone: è il fashion a tirare di più

Nessun retailer può permettersi d’ignorare l’esperienza utente di navigazione da browser mobile. La rilevazione comScore Mobile Advisor parla chiaro: in Italia ed Europa è in continuo aumento lo shopping via smartphone di beni e servizi .

Il fashion è il settore che attira più consumatori (35%): abbigliamento e accessori sono i prodotti più venduti online nel primo trimestre 2016. Seguono l’elettronica di consumo (30%) e dai libri (28%). Quindi vengono biglietti (24%), prodotti di bellezza (19,8%), buoni regalo (17,4%), giocattoli e biglietti aerei (entrambi 12,3%), articoli per sport e fitness (11,5%) e hotel al 10%.

“Gli italiani utilizzano sempre più lo smartphone per fare shopping”, commenta Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers e rappresentante di comScore in Italia. “Secondo le ultime rilevazioni che abbiamo condotto con comScore MobiLens e Mobile Advisor sugli acquisti via Mobile nel primo trimestre 2016, analizzando gli italiani sopra i 13 anni che possiedono uno smartphone, ben 8,6 milioni hanno acquistato prodotti e servizi via mobile nel mese di aprile 2016. E la loro percentuale sul totale dei possessori di smartphone è passata dal 24,4% di aprile 2015 al 28,3% di quest’anno.”

Il quadro europeo

La tendenza italiana trova riscontro anche in Europa, fatte salve alcune differenze. Benché nel nostro Paese la diffusione dello smartphone (68,7%) sia mediamente inferiore agli altri Paesi 4 grandi Paesi europei (Germania, Francia,Regno Unito e Spagna), restiamo il mercato con il tasso di crescita maggiore in assoluto: un aumento del 13,4% del numero di utenti possessori di smartphone rispetto al mese di aprile 2015.

In Francia e Germania si registrano le percentuali di possessori di smartphone più elevate: ad aprile 2016 toccata quota 80%. Nel Regno Unito, gli utenti smartphone che hanno anche effettuato almeno un acquisto online sono stati oltre un terzo nel mese di aprile, seguiti proprio dall’Italia.

Riguardo ai percorsi d’acquisto preferiti, il browser mobile sopravanza le app come porta d’ingresso privilegiata dagli utenti nell’esperienza di shopping da cellulare, sebbene l’utilizzo di applicazioni nel complesso costituisca sempre la componente principale del consumo di contenuti da mobile.
Nei 5 mercati maggiori, infatti, oltre il 60% dei consumatori online ha scelto di perfezionare gli acquisti da browser mobile. Sono Regno Unito e Germania ad avere maggiore propensione all’uso delle app, con percentuali pari rispettivamente a 59,3 e 52,1%.

Tali dati costituiscono certamente un stimolo importante per i retailer verso l’ottimizzazione dell’esperienza utente sui propri siti da mobile, in particolare per quanto riguarda l’ecommerce.

 

[Nella foto, Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers e rappresentante di comScore in Italia]

Leggi tutto

ContentHUB, tutti a scuola di content marketing

Abbiamo sottolineato in diversi post su questo blog il ruolo fondamentale che il content marketing può svolgere nelle strategie di comunicazione complessive di un marchio, nell’ottica di una sua più rapida riconoscibilità e visibilità sul web e conseguente affermazione sul mercato.

Negli Stati Uniti e in diversi altri Paesi, tra quelli più avanzati, si tratta già di una pratica consolidata. In Italia se ne parla tanto, e le aziende si dimostrano interessate, ma ancora poche sono passate dalla fase di studio e ricerca informazioni a quella più operativa. Tra le criticità alla base di questa lentezza, una posizione di rilievo è occupata certamente dalla mancanza in azienda di una specifica formazione, ciò che ha spinto il centro risorse ContentHUB a immaginare un’offerta formativa che fosse in grado di eliminare questa lacuna.

Nello specifico, sono stati messi a punto una serie di strumenti divulgativi e corsi specifici, dedicati alla formazione di personale sia junior che senior, non soltanto in ambito content marketing, ma anche copywriting, storytelling, e-mail Marketing e online advertising.

I percorsi formativi sono personalizzabili, anche con la possibilità di seguirli online oppure in aula. Tutti sono improntati alla pratica sul campo - non senza una necessaria premessa teorica – in modo che i partecipanti possano fare esperienza direttamente all’interno della propria realtà aziendale e di mercato.

Un’idea interessante è quella del bonus legato ai singoli corsi, in virtù del quale i partecipanti possono contare su consulenze successive in caso di dubbi o difficoltà operative nelle loro strategie di content marketing.

Il calendario dei Corsi è consultabile online, le lezioni in aula sono principalmente a Torino, Milano e Perugia, ma c’è anche la possibilità di organizzare i corsi direttamente nella sede aziendale.

Leggi tutto

Piazza Editoriale: archivi e creazione di nuove campagne di acquisto contenuti

Procediamo nell’illustrazione delle principali funzionalità del nostro marketplace editoriale. Nel post di qualche giorno fa abbiamo percorso i primi passi nella ‘Piazza’. Ora concludiamo vedendo come editori e brand possono controllare l’archivio degli articoli acquistati, spiegando le modalità di creazione di una campagna tematica di acquisto contenuti per una strategia di content marketing o per un progetto editoriale, per poi concludere con uno sguardo all’archivio delle campagne lanciate nella Piazza Editoriale.

4. Archivio articoli acquistati

Per vedere la lista di tutti gli articoli acquistati, cliccare sulla specifica voce nel menù principale, sotto ‘Piazza Editoriale’.

5. Creazione nuove campagne di acquisto contenuti

Nel menù principale, a sinistra della dashboard (bacheca), posizionare il cursore sulla voce ‘Le mie campagne’, si aprirà un sotto-menù, cliccare su ‘Aggiungi nuova’ per creare una campagna tematica. Una volta aperta la pagina, compilare tutti i campi obbligatori e facoltativi (es. lanci social degli articoli), indicando anche il prezzo dei singoli contenuti. Quindi cliccare su ‘Pubblica’ e successivamente su ‘Invia alla Piazza Editoriale’. Tutti gli autori che popolano la Piazza Editoriale potranno così leggere descrizione e requisiti ed eventualmente partecipare.

7. Archivio campagne

Per vedere l’elenco e le caratteristiche di tutte le campagne lanciate nella Piazza Editoriale, cliccare sulla voce ‘Le mie campagne’.

Leggi tutto

‘Content is king': lo ripetono gli esperti, lo confermano i dati

E’ tempo di content marketing. Alcune statistiche recenti (fonti: Content Marketing Institute e OpenView Labs) lo confermano e danno il senso del cambiamento in atto nelle propensioni dei consumatori e, di conseguenza, nelle strategie digitali delle imprese:

  • il 63% delle aziende ritiene che pubblicare contenuti su siti e social ha reso più incisive le loro azioni di marketing;
  • il 60% degli degli utenti di Facebook e Twitter è portato a raccomandare un brand che segue;
  • i brand il cui sito contenga un blog ottengono il 97% di traffico web in più.
  • il 70% dei consumatori preferisce entrare in contatto con un’azienda leggendo articoli (contenuti) informativi piuttosto che attraverso l’advertising classico;
  • il 78% dei marketing manager considera i “contenuti su misura” il vero futuro del marketing e il 72% di essi li reputa più efficaci della pubblicità su riviste, mentre il 63% li ritiene superiori, quanto a risultati, anche all’email marketing;
  • il 95% dei responsabili marketing di aziende B2B utilizza il content marketing come strumento strategico.

Bastano questi pochi dati a rendere l’idea della forza di questo approccio ‘morbido’ al consumatore, nato – neanche a dirlo – negli Usa, con i grandi nomi dell’imprenditoria a fare da capofila. E oltreoceano restano i migliori esempi di content marketing strategico, anche tra le piccole e medie imprese, che si sono subito accodate alle grandi. Perfino i negozi non possono più farne a meno. Perché? Semplicemente perché funziona.

Già in un articolo del ‘96, dal titolo Content is King, Bill Gates, anticipatore vero, aveva colto le potenzialità del fenomeno. Ebbene oggi,  vent’anni più tardi, alla luce dei numeri, quelle riflessioni suonano davvero profetiche, tant’è che quel titolo è diventato di gran lunga la citazione più ricorrente fra gli addetti ai lavori.

Anche da noi aumenta la consapevolezza. Non mancano alcuni casi interessanti di brand ‘editori’, soprattutto tra le realtà di un certo rilievo, come Eni, Tim, Amaro Montenegro, solo per citarne alcune, che hanno sezioni interne o esterne ai siti web istituzionali, curate in ogni aspetto, dedicate allo storytelling e ai contenuti d’interesse per la ‘platea’ di riferimento. Questi casi di successo sono stati tutti costruiti scommettendo sul carattere informativo, prima ancora che promozionale, della proposta comunicativa, valorizzandone al contempo la veste e il contesto. Che è anche il solo modo per distinguersi e farsi apprezzare nel mare magnum di Internet.

DaoNews: un ecosistema digitale costruito intorno ai contenuti di qualità

Una redazione virtuale a disposizione di editori e brand che vogliano guadagnare visibilità e riconoscibilità o arricchire progetti editoriali: questo e molto altro è la startup pisana, ma con radici sarde, DaoNews.

In DaoNews ci sono tutti gli strumenti e le competenze che servono, quelle di un team di esperti IT e digital communication che ha immaginato DaoSquare, una piattaforma tecnologica che consente di creare un magazine online e mobile, uno o più blog e un social network dedicato, e popolare questi canali di articoli e contenuti multimediali, curati e originali, realizzati ‘su misura’ da una grande community di creativi e giornalisti. Quest’ultima rappresenta anche l’anima del marketplace di contenuti, la Piazza Editoriale, vero fiore all’occhiello dell’offerta aziendale, peraltro appena aggiornata e migliorata.

 

Leggi tutto

Come funziona la Piazza Editoriale: primi passi

La Piazza Editoriale, ovvero il marketplace concepito da DaoSquare per consentire a brand ed editori di reperire contenuti di qualità per ‘popolare’ il proprio sito o sviluppare un progetto editoriale, garantisce un’esperienza utente soddisfacente da qualsiasi dispositivo. E risulta certamente molto semplice ed intuitiva. Ma ecco qualche breve indicazione utile soprattutto a chi dovesse approcciarvisi per la prima volta. In soli 3 passi è possibile assicurarsi il contenuto d’interesse! Vediamoli da vicino.

1. Visualizzazione articoli in vendita nella Piazza Editoriale

Nel menù principale, a sinistra della dashboard (bacheca), cliccare su ‘Piazza Editoriale’, prima voce del menù principale, a sinistra della pagina. Una volta dentro, è possibile visualizzare l’elenco degli articoli in vendita a scaffale, con miniatura dell’immagine, titolo, breve descrizione del contenuto e il prezzo. Cliccando sul titolo, invece, si apre un’anteprima del contenuto: nel caso degli articoli, è possibile leggerne una breve sintesi e uno (obbligatorio) o più estratti (fino a tre) e una serie di altre caratteristiche (campi SEO, lanci Social, immagini).

2. Ricaricare il credito

Cliccare sul tasto ‘Saldo contabile euro 0,00’, riempire i campi dei dati di fatturazione (se non ancora inseriti), cliccare sul tasto ‘Salva’. Una volta reindirizzati alla pagina di Paypal, ricaricare il credito.

3. Acquisto articolo e rimozione dal carrello

Selezionare l’articolo/i desiderato/i e inserirlo nel carrello da ‘Aggiungi al carrello’, si attiverà un cronometro con il tempo entro il quale perfezionare l’acquisto: 15 minuti, trascorsi i quali, l’articolo uscirà automaticamente dal carrello. Cliccare su ‘Vai al carrello’ per vederne il contenuto e concludere la procedura cliccando su ‘Procedi all’acquisto’. E’ anche possibile rimuovere manualmente l’articolo dal carrello con il tasto ‘Remove from cart’.

Leggi tutto

Content marketing: più che un’opzione una necessità per le aziende

“Le parole sono importanti!” esclamava, in una famosa scena di ‘Palombella rossa’, un Nanni Moretti esasperato dall’uso troppo disinvolto e sciatto della lingua.

Si sa, la buona comunicazione comincia dalle parole. Scegliere quelle giuste è però solo il primo passo per dar vita a contenuti web di valore, che di parole si ‘nutrono’, ma non solo di quelle. Immagini, video, infografiche, audio, presentazioni e simili sono altrettanto importanti e bisogna che siano in grado di incuriosire, intrattenere, informare, educare o spiegare, insomma che offrano qualcosa a chi ne fruisce. Questo vuol dire per un marchio fare content marketing. E farlo nel modo giusto.

Gli ‘ingredienti’ non mancano davvero. La sfida è semmai individuare la combinazione migliore per le diverse ‘ricette’ imprenditoriali. E, in ogni caso, è fondamentale che quel che si comunica all’esterno risulti inappuntabile, nella forma e nella sostanza.

Sono, infatti, proprio l’utilità e l’originalità del messaggio, insieme alla sua accuratezza estetica, a fare la differenza in rete. Puntare su di esse, avendo ben chiare le caratteristiche dell’audience potenziale e seguendo una linea editoriale coerente e strategica, è la chiave comunicativa per aumentare la visibilità di un marchio e raccontarlo efficacemente al suo ‘pubblico’, ma anche solo per suscitare e mantenere alto l’interesse di consumatori potenziali intorno a un sito internet aziendale. La qualità dei contenuti è da considerarsi, dunque, più importante della quantità, che tuttavia non è da sottovalutare.

D’altra parte, se a dire ‘Non abbiamo bisogno di più contenuti, abbiamo bisogno di contenuti migliori!’ è stata Ann Handley, vera e riconosciuta autorità globale in materia di content marketing, bisogna crederci.

 I contorni di uno strumento potente

Ma cos’è in definitiva il marketing dei contenuti? Cerchiamo di approfondire la conoscenza di uno strumento che dagli esperti è considerato ormai irrinunciabile nella strategie di mercato e comunicazione complessive di un’azienda.

Tra le varie definizioni, scegliamo quella del Content Marketing Institute di Cleveland (USA):

“E’ un approccio di marketing strategico incentrato sulla creazione e la distribuzione di contenuti di valore, pertinenti e coerenti, finalizzati ad attrarre e mantenere un pubblico ben definito e, in ultima analisi, a guidare azioni redditizie da parte dei clienti”

Poco da aggiungere. In tre righe sono sintetizzate tutte le caratteristiche che i contenuti web di un marchio dovrebbero possedere per il raggiungimento dei risultati attesi: più visibilità, maggiore riconoscibilità, fidelizzazione e acquisizione di clientela, migliore reputazione, ecc.

Eh sì, perché in sostanza i buoni contenuti sono informazioni che le imprese offrono a clienti e prospect con regolarità, cura e coerenza, senza vender nulla. Lo scopo è quello di render loro un servizio, più informativo che promozionale, rinunciando alla pubblicità invasiva, sempre più mal sopportata in rete, nella convinzione che tale scelta sarà ripagata con la giusta attenzione e fedeltà. L’acquisto diventa così solo una naturale conseguenza di un rapporto ben coltivato.

DaoNews: un ecosistema digitale costruito intorno ai contenuti di qualità

Una redazione virtuale a disposizione di editori e brand: questo e molto altro è la startup pisana, ma con radici sarde, DaoNews. Perché il content marketing sta diventando sempre più centrale e irrinunciabile per le aziende che vogliono stare efficacemente sul mercato. Lo dicono gli esperti, lo confermano i dati. E le realtà editoriali, in molti casi in crisi e con redazioni ridotte, hanno un gran bisogno di contributi esterni di qualità e al passo coi tempi.

In DaoNews ci sono tutti gli strumenti e le competenze che servono, quelle di un team di esperti IT e digital communication che ha immaginato DaoSquare, una piattaforma tecnologica che consente di creare un magazine online e mobile, uno o più blog e un social network dedicato, e popolare questi canali di articoli e contenuti multimediali, curati e originali, realizzati ‘su misura’ da una grande community di creativi e giornalisti. Quest’ultima rappresenta anche l’anima del marketplace di contenuti, la Piazza Editoriale, vero fiore all’occhiello dell’offerta aziendale, peraltro appena aggiornata e migliorata.

Leggi tutto

DaoSquare lancia la Piazza Editoriale 2.0: piccolo universo creativo, grande risorsa per editori e brand

E’ online già dal 2014, va sottolineato. Il marketplace dei contenuti, ovvero la Piazza Editoriale firmata DaoSquare, si colloca dunque fra i primi in Italia, primo e unico invece per Pisa e la Toscana. Ora c’è la nuova release, ottimizzata e arricchita di importanti funzionalità, oltre che rivisitata in chiave responsive pmarket_placeer rendere piacevole e fluida l’esperienza utente da qualsiasi dispositivo.

Si configura come una vero e proprio mercato editoriale digitale, in cui i professionistidell’informazione hanno l’opportunità di mettere in vendita i propri lavori (articoli giornalistici, inchieste, reportage e fotoreportage, photogallery, comics, disegni, e-books, guide, ecc.), da piattaforma DaoNews, e brand o editori possono acquistare tutti i contenuti di cui hanno bisogno per rendere più interessanti e visibili i propri siti attraverso il content marketing o arricchire qualsiasi altro prodotto editoriale.

Seppur virtuale, parliamo di una vetrina a tutti gli effetti: c’è chi espone e c’è chi guarda, valuta e, se quel che vede lo convince, compra. Ma non è tutto, il bello è che vi è la possibilità di ‘ordinare’ anche quel che non è esposto. L’incontro tra domanda e offerta, infatti, può concretizzarsi attraverso due modalità: vendita libera di contenuti (prezzo fissato dall’autore), oppure campagne tematiche lanciate da marchi, testate giornalistiche e simili (prezzo fissato dal creatore della campagna), alle quali i content producer possono aderire accettando tutti i requisiti specificati dal committente.

Si tratta, a bene vedere, di un sistema che tende a valorizzare al massimo le opere dell’ingegno. Gli autori - sottolinea Sara Tinghi, co-founder e Product Manager DaoNews - incassano il 100% del prezzo stabilito, mentre il ritorno economico per noi si concretizza negli accordi con gli acquirenti”.

Ma anche per chi compra il marketplace rappresenta, per ampiezza di competenze e varietà di offerta al suo interno, una grande risorsa: “Che ad affacciarsi sulla nostra Piazza Editoriale sia un imprenditore che voglia aumentare, scommettendo sul content marketing, la propria riconoscibilità e visibilità in rete, e non solo, o un editore che intenda semplicemente allargare, virtualmente, la ‘propria’ redazione e, con essa, l’orizzonte delle tematiche trattate, c’è una proposta davvero ricca ad attenderlo”, chiosa Marco Melis, co-founder e CEO dell’azienda, oltre che ideatore della Piazza Editoriale.

In definitiva, la Piazza Editoriale è il ‘luogo’ deputato a far incontrare proficuamente offerta e domanda di contenuti: da un lato, giornalisti, freelance, blogger, fotografi, web designer e copywriter, che non desiderano altro se non vedere apprezzati, valorizzati e remunerati i propri sforzi creativi; dall’altro, le aziende, che hanno sempre maggiore necessità di assicurarsi contenuti di valore, e a un prezzo competitivo.

 

Leggi tutto